sabato 27 settembre 2008

Oh tempora, oh mores! Ovvero il post sulla polemica di costume!


Ogni "tempo" ha il suo ritmo. Che sia musica o ticchettio di un orologio, c'è sempre uno scadenzato incedere che ci avvolge. La caratteristica del nostro caro XXI secolo è la nuova frontiera del propagarsi della cooltura.
diciamocelo, signori, non siamo proprio un popolo di letterati, o perlomeno, non tutti. Essendo mia città natale la bella Padova, sono cresciuta all'ombra della Cappella degli Scrovegni. Cosa c'entra? direte voi. C'entra eccome. Giotto impiegò anni per affrescarla, e i suoi dipinti ancora oggi raccontano storie. La gente non leggeva certamente, e aveva biosogno di qualcuno che gli spiegasse in modo figurato tutto quello che dentro ai libri restava indecifrato. Lui era un narratore, un menestrello a tempera. E oggi? Se Giotto fosse nato oggi di sicuro sarebbe un regista. Inquadrature, scelte di colori, modelli, attori e ambientazioni, in qualche modo con le sue formelle aveva invantato la "fotografia", nel senso cinematografico del termine.
Ebbene, oggi senza dover venire a Padova per "imparare" la vita dei Santi, la Tv, con le fiction, si fa propagatrice di cultura. Fa venire i brividi non credete?
Wikipedia viene in nostro soccorso per la definizione di "fiction", ma per esperienza comune tutti sappiamo che la differenza col cinema è soprattutto il ritmo con cui la storia viene narrata. Viene data luce al dramma umano, alle sue sfumature, con tempi lunghi e inquadrature lente, come foto messe una dietro l'altra, come fossero pareti delle chiese medievali. Non fraintendete... sono convinta che senza le fiction alcuni eroi o personaggi storici Italiani come ad esempio Giorgio Perlasca, o Sacco e Vanzetti, protagonisti della cinepresa televisiva, sarebbero ancora racchiusi nelle pagine polverose delle biblioteche e nei ricordi di altre generazioni, ma mi fa strano pensare a quanto il mondo ancora pecchi di pigrizia e che le persone restino a casa a guardare la tv invece di fare un salto, che ne so, proprio a Padova a rendere omaggio a Giotto. La mente umana si evolve, il pennello cede il posto alla telecamera. Ma si può ancora chiamarla cultura? La leggenda narra che il giorno della sua inaugurazione, la Cappella avesse tutti gli affreschi coperti da teli enormi per non rovinare "la sorpresa". Appena questi furono tolti gran parte degli spettatori uscì gridando stordita per la "veridicità", modernità degli affreschi, troppo verosimili, troppo realistici. Quei teli nascondevano una genialità, e la nuova cultura! Oggi ci chiudiamo gli occhi di fronte alle scene sanguinolente, e senza pensarci due volte al massimo cambiamo canale!
Ma lei, la cultura, è un po' come un Dio, che guarda noi mortali un po' distaccato, donandoci l'illusione di poter far a meno di Lui, eppure ci riprende, quando siamo lontani, ancora, e ancora, e ancora... in mille modi di-versi! So cool!

venerdì 26 settembre 2008

All art has been contemporary.. in Berlin


Se amate i contrasti forti, se non vi spaventano i toni stridenti, le eclatanti differenze di stile che non si amalgamano, ma si accostano... allora la vostra città è Berlino. Una città dove l'arte sono l'architettura, il design, la forma, gli stili di vita.
Una città urbana, il cui simbolo è diventato Ampelman l'omino verde del semaforo per i pedoni, una città ecologica, dove fioriscono i negozi bio, una città amante della ruralità, dove le fiere biologiche si svolgono a Potsdamer Platz (la Défense tedesca), in mezzo a capre e muchhe cavalcate da bambini... incredibilmente educati.
Nel Paese della Volkswagen, la bici è d'obbligo e l'auto un dispendioso e inquinante surplus.
Ogni arte è stata contemporanea recita un neon sulla facciata di un monumento federiciano... Ogni arte può svilupparsi indipendentemente da quella che le sta a fianco...
Se volete mettere alla prova il vostro grado di apertura mentale, go straight to Berlin.

venerdì 19 settembre 2008

Generazioni Creative


Terminata a Parma la prima edizione di Generazioni Creative (11-14 settembre 2008 al Parco ex Eridania)...

Strano format di musica, danza, arte visiva, spettacolo, disegno, artigianato, architettura, urbanistica, scienze applicate, gastronomia, nuove tecnologie, design...

Strano assemblaggio di eventi nell'evento.. Concerti, esposizioni, workshop, seminari, intrattenimento, mostre, installazioni, presentazioni, degustazioni...

Strano miscuglio di stili.. classico, underground, contemporaneo, alternativo, moderno, scientifico, pop, cyber, accademico...

Tante figure coinvolte.. professionisti, società, associazioni, artisti...

Un premio all'idea, una prima edizione da migliorare che ha offerto tanti spunti...

Per esempio.. è vero che siamo una generazione creativa? Cosa c'è di creativo nel consumare tutto ciò che ci viene proposto.. In Italia è creativo adattarsi a una società vecchia e invecchiata che propone vecchi modelli per giovani vecchi senza nessuna volontà di inventarsi qualcosa di nuovo?

Forse il vero festival della creatività è altrove.. forse è camminare per le strade di qualche città straniera per cercare idee, forse è avere una comunità di amici di tanti Paesi e altrettante professioni, forse è la continua e perenne curiosità verso ciò che non si conosce e pensare alle novità come necessarie per vivere e alle abitudini come soffocanti e non rassicuranti...forse il vero festival della creatività non ha bisogno di troppa programmazione.. avrebbe solo bisogno di veri creativi.. specie rara...

mercoledì 17 settembre 2008

Cool-Books!


"Gli italiani e la lettura: Per il 61% degli italiani che non leggono mai, nemmeno un libro l'anno (il 62% del totale della popolazione sopra i 15 anni, 48 milioni di persone), leggere è uno spreco di tempo: alla domanda perchè non lo fa, il 12% risponde letteralmente è tempo sprecato, il 16 che è tempo sottratto a cose più divertenti, il 33 che è tempo in cui si può fare altro. Sono dati nuovi, che escono dalla rilevazione biennale della Ipsos per la Mondadori sulla lettura e l'acquisto di libri. C'e bisogno di una vera campagna di promozione della lettura mirata ai non lettori: non si devono più inseguire quelli che vanno alla fiera di Torino o a Mantova, ma quelli che dal libro si allontana sempre di più e vanno sparendo all'orizzonte. Quanto ai lettori, dal sondaggio Ipsos-Mondadori escono alcune curiosità. A influenzare un acquisto è soprattutto il passaparola (che arriva a condizionare il 40% dei lettori deboli quelli che leggono da 1 a 5 libri l'anno, 79% del totale), mentre i lettori medi e forti (da 6 a oltre 20 libri l'anno, il restante 21% del totale) si dicono al 33% influenzati dalle visite in libreria e al 20% dalle recensioni, mentre pubblicità e apparizioni tv hanno un'influenza quasi irrilevante, inferiore al 5%. Alla domanda perchè si legge, Il 79% risponde con un vago per rilassarmi, e sono al metà quelli che dicono di farlo anche per pensare, crescere e informarsi. C'e poi un 19% (principalmente donne) che aggiunge di farlo per sognare e un 13% per vivere altre vite."

Dopo aver letto questo articolo riportato l'anno scorso dal sito Cremona On Line mi è inevitabile avere la pelle d'oca. Convinta sostenitrice della "lettura qualsiasi cosa si legga", non riesco ad immaginarmi senza un libro tra le mani, senza entrare in libreria, senza guardare con stupore le pareti fitte di volumi delle biblioteche. Il libro, tra tutti gli oggetti con cui ho familiarità, è quello che di più in assoluto esercita sulla sottoscritta il suo fascino magnetico.
Per questo, colpevole del principe dei peccati, ovvero la superbia, mi arrogo il diritto di suggerirvi, lettori perduti, i nuovi libri della nostra pop-society, sperando di arrivare al centro delle vostre menti e poi, spiccando un balzo, trasformarle in Cooltural!